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Benchè il discorso di Oni Link è condivisibile e corretto ha un enorme limite. Le persone in grado di subbare direttamente dal giapponese sono ovviamente pochissime. La traduzione è un'esperienza con cui mi confronto quotidianamente per via del mio lavoretto che consiste nell'insegnare la lingua latina. Ebbene tradurre è un'operazione a prima vista semplice, ma che si complica ad uno sguardo più attento alla resa italiana del testo. In latino, come in inglese e in giapponese, ci sono formule grammaticali che mai potrebbero essere tradotte in italiano corretto, e modi di dire che riproposti in lingua moderna mantenendosi fedeli al testo latino, ovvero traducendo letteralmente, perdeno il senso originale e vanno per forza di cose riadattati per mantenere lo stesso significato. Il problema a questo punto per quanto riguarda il sub diventa complesso. Si può partire dal presupposto che i colleghi anglofoni siano tanto periti quanto i nostri amati subber italiani, e di conseguenza basta una buona conoscenza della lingua inglese, accoppiata a qualche nozione di giapponese imparata con l'esperienza sul campo, per ottenere un buon risultato. Al contrario ci si potrebbe imbattere in una traduzione diretta dal giapponese all'italiano incomprensibile, a causa di una cattiva interpretazione. In ciascuno dei due casi andrebbero sparsi petali sul cammino dei subber, che per piacere personale perdono le loro ore condividendo con il resto degli appassionati il materiale su cui lavorano. E' ovvio che un subber l'inglese lo conosce e non avrebbe motivo di tradurre... potrebbe guardarsi ciò che gli interessa sub-eng. L'affermazione di Oni Link non mi sembrava inquisitoria e non penso volesse scagliarsi contro le traduzioni dall'inglese ma fosse solo un'osservazione spinta probabilmente dalla sfiducia nel passaggio intermedio in inglese che può snaturare il senso di alcuni (pochi!) passaggi. Resta il fatto che un check aeguato risolve questi problemi. Ho infatti trovato sub-ita migliori di alcuni sub-eng della stessa serie. Un esempio l'ho avuto ieri sera, guardando Tenjou Tenge che avevo già visto tempo fa sub-eng. Nellla traduzione inglese uno dei personaggi viene chiamato "dumbass" in inglese, in realtà in giapponese era preso in giro con l'appellativo di polipo che in lingua originale era assonante col cognome. E' chiaro che tradotta la cacofonia non avrebbe avuto senso e la frase avrebbe perso gran parte del tono offensivo. In italiano i subber hanno preferito virgolettare il termine giapponese originale (tako??) e inserire un piccola spiegazione in alto sullo schermo. Questo tipo di intervento ha chiarito il termine e ne ha lasciato intatto il tono offensivo ma di fatto anche la scelta inglese ha garantito una buona resa mantenendo l'intento del personaggio ma purtroppo non il termine letterale. Traducendo dunque inconsapevolmente dall'inglese si sarebbe messo qualcosa tipo "asino" come offesa, ma anche in questo caso la traduzione sarebbe stata azzeccata! Il discorso è quindi molto ampio e variegato e si potrebbe aprire una diatriba su ogni frase. Il mio consiglio è dunque di prendere i sub così come ci vengono offerti, sono quasi dei favori che ci vengono concessi! Chiudo dunque con una massima tutta la predica lunghissima che non leggerà nessuno: "a caval donato, non si guarda in bocca!".
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